martedì 30 agosto 2011

REUVEN FEUERSTEIN: L'INTELLIGENZA PUO' ESSERE INSEGNATA

«Caro professore, per tutta la vita mi hanno detto: non sei capace di far niente»
«Veniva dall'Italia, aveva 12 anni. Totalmente abulica. Non parlava. Non prendeva alcuna iniziativa se la madre non la conduceva per mano. Le chiesi di tirare fuori la lingua e non riuscì a farlo. "Non posso fare niente per lei", ammisi. La madre ebbe uno scatto di ribellione. "No!" esclamò. "Professore faccia qualcosa perché io non accetterò mai che Vitalba rimanga così". La accolsi, poco convinto, più che altro per accontentare la madre. Dopo un anno la ragazza sapeva leggere, scriveva scegliendo le lettere e componendole su una lavagna magnetica. Riusciva a fare dei calcoli. Fu per me uno schiaffo. Poi cominciai a farla lavorare con il computer. Faceva progressi ma aveva sempre bisogno che la madre la stimolasse, la facesse uscire dall'abulia. Un giorno dissi a Vitalba: "Come mai una bambina intelligente come te ha sempre bisogno della mamma per lavorare?" Dopo un po' di tempo ricevetti una lettera, diceva: "Caro onorevole professore, se per tutta la vita lei fosse vissuto con gente che continuava a dirle che non era capace di nulla e la madre fosse stata l'unica persona a credere in lei, allora anche lei, onorevole professore, avrebbe avuto bisogno di sua mamma". Questo è stato il secondo schiaffo. Per formare una persona bisogna credere alle sue capacita. Allora tutto diventa possible.

TRATTO DA : http://www.cam.rn.it/come_insegnare_intelligenza.php

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