mercoledì 2 novembre 2011

ALLATTAMENTO AL SENO


Una delle tante cose su cui il corso preparto mi ha informato è l'allattamento al seno. Negli ultimi 20-30 non si è data molta importanza all'allattamento al seno, anzi si è stati spinti ad utilizzare il latte artificiale.  Sono una donna che prima di diventare mamma si disinteressava a tutto quello che riguardava la maternità compreso l'allattamento e quindi, anche se ogni mamma ha l'instinto materno, il corso pre-parto mi è servito a molto. Si ha più paura delle cose quando si ignorano perciò ho appreso tante cose dal corso che mi hanno aiutato a diminuire i miei dubbi e le mie paure. Tornando all'allattamento ne ho sentite di cotte e di crude. Chi diceva che magari il latte della mamma non era buono se il bambino non si attaccava subito, ed altre superstizioni (perchè devono chiamarsi così certe cose che non ripeto) che mettono in ansia tutte le neo mamme. Per me non è stato facile allattare, a differenza di mia sorella che a lei il latte le usciva senza neanche succhiare, il mio non è arrivato subito. Inoltre io abitualmente non bevo tanto e quindi mi dovevo sforzare a bere tanta acqua. Per i primi 15giorni è stato traumatico, la bambina non appena finiva di poppare non facevo in tempo a sistemarla nel suo lettino che di nuovo era un urlare continuo che voleva di nuovo il seno. Il latte non era tanto e quindi non si saziava e per quindici giorni praticavamente avevo la bambina attaccata al seno in continuazione, a volte non riuscivo neanche a mangiare. Poi l'ostretrica che mi ha sempre seguito e consigliato e aiutato a non scoraggiarmi mi disse oltre a bere tantissima acqua di bere delle tisane al finocchio e mi diede anche delle gocce sempre al finocchio. E così aumentò la mia produzione di latte insieme a quello prodotto da mia figlia tramite la suzione. Non ne ho avuto tantissimo come mia sorella, infatti quando ho iniziato a lavorare (la mia bamabina aveva 5 mesi e mezzo) non sono riuscita più ad allattare, in quanto essendo a lavoro non riuscivo più a bere tantissimo, le poppate si erano ridotte di numero e quindi la produzione di latte diminuiva ed anche se la bambina voleva succhiare ogni volta cominciavo a sentirmi male e ad avere abbassamenti di pressione. Così ho dovuto smettere a sei mesi, ma in ogni caso sono orgogliosa di averlo fatto almeno per i mesi necessari alla mia bambina.  Dimenticavo di dire che dopo i primi quindici giorni di angoscia il resto è stato una lussuria di piaceri e sentimenti che chi non prova non conosce, oltre al fatto della comodità di avere sempre a disposizione il latte in qualunque momento (giorno e notte soprattutto) e ovunque,  senza pentolini e fornellini per riscaldarlo.

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